L'ARABO IN TUNISIA

La lingua araba è parlata da circa 206 milioni di persone, di cui 44 milioni in Egitto e 9 milioni in Tunisia. Gli altri Paesi dove l’arabo è lingua ufficiale sono Algeria, Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Iraq, Giordania, Kuwait, Libano, Libia, Mauritania, Marocco, Oman, Qatar, Sudan, Siria, Palestina, Sahara Occidentale, Yemen. Se per la lingua scritta non ci sono problemi (tutti scrivono in MSA, Modern Standard Arabic, l’alfabeto e la lingua moderna di cui scrivo sopra), l’arabo parlato differisce, anche di molto, tra un Algerino ed un Palestinese, al punto che non riescono neppure a capirsi. L’unico dialetto conosciuto praticamente da tutti è quello egiziano, grazie ai numerosi film ed alle canzoni romantiche di quel Paese distribuiti su tutto il territorio di lingua araba.
Entrando nel merito del dialetto tunisino, alcune delle differenze più interessanti riguardano l’influsso di italiani, francesi, spagnoli e turchi nella lingua originale, come spiega questa tabellina:


Parola
Arabo (pron.)
Tunisino (pron.)
Deriva da:
       
Elettricità
Kahraba
Trisiti
Électricité (FRA)
Cucina
Matbax
Cucina
Cucina (ITA)
Scarpa
Hitha
S’abbat
Zapato (ESP)
Forse
--
Baalik
Belki (TUR)

Un’altra cosa che cambia completamente è la pronuncia delle parole, oppure significati diversi attribuiti ad una stessa parola araba. In pratica, per potersi muovere bene in Tunisia, bisognerebbe sia conoscere l’arabo standard (per leggere i giornali), sia il dialetto tunisino (per parlare con le persone)! Fortunatamente, quasi tutti parlano il francese, ed i cartelli in arabo sono tutti in doppia lingua, con la traslitterazione, non la traduzione, dall’arabo al francese. Anche in questo caso, però, c’è un “problema” mai risolto: di fatto non esiste una regola unica per scrivere con caratteri latini una corretta pronuncia araba! Ci provarono i tedeschi già nel 1936, poi arrivò lo standard ISO233 nel 1961 e 1993; tra gli ultimi, il SATTS (Standard Arabic Technical Transliteration System) americano nel 1970, l’UNGEGN (United Nations Statistical Commission) del 1972 e 2003, l’usatissimo DIN31635 nel 1982, il QALAM nel 1985, fino all’ALA-LC (American Library Association – Library of Congress) del 1997. In base a tutti questi standard, la stessa parola araba può essere scritta in modi diversi, come ad esempio:

Parola araba
SATTS
UNGEGN
DIN31365
ISO 233
         
ثوجا
TWJJA
thūjjā
tūğğā
tuwğʾ
سوسة
SWSa@
sūsah
sūsah
suwsaẗ
زاوية
ZAWYa@
zāūyah
zāūīah
zāuwiyaẗ
قصبة
QaXBa@
qaşbah
qaṣbah
qasbaẗ

Come potete vedere, qualunque sistema uno utilizzi, alla fine praticamente nessuno riesce, al volo, a capire come leggere precisamente la parola! Così, eliminando tutti i segni “strani” sopra o sotto le lettere latine, ogni singola nazione ha “tradotto” nella propria pronuncia un qualcosa che somigliasse all’arabo. Ecco che la tabella precedente prende senso se scritta in questo modo:

Parola araba
Italiano
Inglese
Francese
Olandese
Spagnolo
           
ثوجا
Dougga
سوسة
Sousse
زاوية
Zauia
Zawiyah
Zaouia
Zaouïa
Zauía
قصبة
Casba
Qasbah
Casbah
Kasbah
Alcazaba

Così alla fine nessuna di queste pronunce è corretta al 100% ma almeno sappiamo come leggerla! In Tunisia, poi, l’arabo è facilmente leggibile se si conosce la pronuncia francese (Dougga si legge Dugga perché in francese ou=u)! Divertente e abbastanza complicato, no?