GIBILTERRA E LE SCIMMIE

La superstrada che ci ha accompagnato per largo tratto qui finisce, e transitiamo sulla costiera che offre un interessante panorama della zona, ed anche una visione da molto vicino delle enormi pale delle centrali eoliche disseminate verso la zona di Tarifa: là infatti c'è sempre molto vento (è il paradiso dei surfisti), che viene poi saggiamente sfruttato per la produzione di energia elettrica. Il Giuva, ad un certo punto, si inventa una deviazione "strategica" che ci porta a visitare le raffinerie dei principali distributori di benzina spagnoli (Cepsa e Repsol), e dove si respira un mefitico odore di gas, e poi ci ricongiunge al paesino prima del confine, "La Linea". Parcheggiamo, ancora in territorio spagnolo, e poi entriamo in Gibilterra al secondo tentativo: Giuva infatti ha dimenticato in macchina la carta d'identità e prova ed entrare esibendo la patente, ma l'accesso gli viene negato ed è così costretto, suo malgrado e con qualche porconatura, a ritornare alla Mégane per munirsi del documento.
Gibilterra non è proprio quello che si potrebbe definire come "una splendida città"! Carino è l'ingresso, che avviene attraversando la pista di atterraggio dell'aeroporto, normalmente aperta al traffico di pedoni e mezzi, ma la via principale, che con tipica fantasia britannica si chiama "Main Street", è costellata di negozi di ori, elettronica, sigarette, alcolici: insomma, siamo di fronte ad un Duty Free all'aperto, e nient'altro. Tutto, però, si paga solo in Sterline di Gibilterra, il cui valore è 1,23 euro.
Una cosa carina da fare senz'altro è salire sulla rocca di Gibilterra, anche questa con nome fantasioso: "Upper Rock". Il costo è di ben 9 euro, e si arriva a 450 metri di altezza dopo una fila di un'ora! Arrivati in cima, mille cartelli ti spiegano come andare al ristorante o dove comprare le cartoline, e nessuno invece come fare a prendere la strada per una passeggiata lungo la rocca. Ci riusciamo, grazie allo spirito avventuriero di Giuva che vorrebbe scardinare una porta con un gran "vietato l'accesso" sopra, ma che poi trova una via più onesta per aggirare l'ostacolo e si tira dietro tutti gli altri turisti. Scendiamo quindi, a piedi, fino alla stazione di mezzo, la cosiddetta "Apes' Den", dove vivono le bertucce, che sono gli unici primati in Europa a vivere allo stato brado. Poi, tanto brado non è perché tutti danno loro da mangiare e quindi se ne stanno belle appollaiate nell'attesa di qualche nocciolina, comunque noi ci crediamo...
Queste bertucce sono imprevedibili, e se gli gira male ti graffiano o ti saltano addosso, ferendoti pure. Scattiamo una foto un po' sospettosi, ci godiamo il panorama e riscendiamo per ripartire verso il nostro tanto agognato mare: Nerja, arriviamo!